I MANAGER A TEMPO PER AIUTARE LA RIPRESA
La necessità delle piccole medie imprese italiane, quelle che costituiscono di fatto il comparto economico del nostro Paese, è di avvalersi di figure professionali di alto livello.
E’ ciò che emerge da un’indagine di Confapi, la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese private Italiane, che ha realizzato su 1.500 aziende. Di queste il 57,4% ddichiara di aver bisogno di figure manageriali in grado di supportare e sviluppare i processi produttivi e organizzativi.
Il bisogno è quello di superare la crisi, anche a distanza di 10 anni, che nel 2008 ha colpito il comparto e soprattutto di affrontare la concorrenza a livello internazionale.
Dall’indagine emerge anche che il 34,4% non può prescindere da un export manager con il compito di sviluppare il mercato estero della propria azienda e che sappia scegliere i nuovi potenziali mercati di riferimento, analizzando le specificità di ogni Paese e contesto economico.
La figura oggi è ricercatissima e di elevata formazione in quanto associa le tipiche competenze manageriali anche conoscenze linguistiche, storiche e di politica socio economica, come potete leggere nel qui, in un nostro precedente articolo.
Sempre più crescente anche la tendenza ad assumere in azienda un manager a tempo, con la cosiddetta formula “temporary manager”.
Solitamente i periodi non superano i nove mesi e il compito, in questo tempo così ristretto è affiancare le imprese in un processo di riorganizzazione e ridefinizione delle strategie. In molti casi si tratta anche di gestire fasi strategiche per lo sviluppo aziendale come i passaggi di proprietà o di generazione, il lancio di un nuovo prodotto o l’espansione verso nuovi mercati.
Per il 15% delle imprese coinvolte nell’indagine aziendale questo sistema è un vero e proprio modello di business a misura delle pmi e volto a dare maggiore efficienza, flessibilità e creatività all’attività della singola impresa.