Mi chiamo William Flavio Cinquanta e mi occupo di internazionalizzazione dal 1999 quando iniziai la mia carriera professionale dalla gavetta, come si è soliti dire! Ebbi la fortuna di entrare in un’azienda italiana prestigiosa in concomitanza con l’inizio del loro progetto di espansione all’estero…
Quale miglior esperienza formativa? Pertanto, posso affermare di aver iniziato dalla base, dovendo gestire tutte le diverse sfaccettature che caratterizzano il processo di internazionalizzazione e mi riferisco sia all’area back office, quindi fatture, documenti di spedizione, inserimento ordini, gestione magazzino, certificazioni, che a quella commerciale. Materiali marketing, tradizionali in quegli anni, in prima battuta e tantissime traduzioni!
Con l’incremento del business ho poi assunto un ruolo sempre più commerciale, il che mi ha dato la possibilità, con la mia seconda importante esperienza aziendale, di svolgere funzioni da Export Manager. E da lì, un crescendo.
Ringrazio sempre le aziende presso le quali ho gestito il reparto Export, per avermi dato la possibilità di crescere professionalmente, misurarmi in contesti internazionali e relazionarmi con distributori e importatori di tutto il mondo, seguire pertanto l’evoluzione del posizionamento del Made in Italy nei vari mercati internazionali e capirne le molteplici dinamiche.
Ho così potuto gestire “le regole del gioco” con diversi prodotti, diversi settori merceologici, diversi paesi, culture, mentalità, ho viaggiato il giusto per capire le dinamiche dell’internazionalizzazione, allacciato rapporti – che durano tutt’oggi – con molti importatori che sono poi divenuti partner stabili e persino amici. Dei miei viaggi potrei raccontare molto, indubbiamente!
Dall’Europa comunitaria, ai paesi CIS, al Far East, al Sud America e Usa.
Ho avuto l’opportunità e la fortuna di gestire team, relazionarmi con consulenti, fornitori, istituti bancari, società di servizi, clienti in primis senza dimenticare il ruolo attivo che ho avuto all’interno dei processi aziendali nella creazione di budget, progetti di espansione, investimenti su nuovi mercati, azioni di marketing, sviluppo di prodotti esistenti o nuovi, partecipazione alle fiere e missioni, creazione di materiali di comunicazione – dapprima tradizionali, poi digital – ad hoc per la miglior promozione del brand, realizzazione di procedure interne aziendali atte a rendere l’internazionalizzazione parte attiva dell’attività.
Avere avuto il ruolo di trade d’union fra le varie componenti aziendali, dalla produzione, al laboratorio / regolatorio, amministrazione e budgeting, controllo di gestione, pianificazione, logistica, direzione commerciale e marketing e la proprietà o CdA, atto a strutturare politiche corporate finalizzate a progetti di internazionalizzazione mi ha fatto crescere professionalmente in modo esponenziale.
Dimenticherò sicuramente qualche attività.
Fare export, ho imparato, significa doversi occupare di tanti aspetti e di averne le competenze: indubbiamente tanta formazione e capacità di ascolto.
Dalla cosmetica professionale, alla cosmeceutica, dal mercato degli integratori alimentari ai Medical Devices, dai farmaci alla cosmetica selettiva. Dall’agro-alimentare alla meccanica, dalla cantieristica all’elettronica. Ho conosciuto diversi settori.
Sì, poiché alle esperienze aziendali ho alternato anche il ruolo di consulente multisettoriale per le PMI Italiane, nel ruolo del cosiddetto TEM, Temporary Export Manager, che ha ulteriormente ampliato la mia visione, richiedendo l’ampliamento di competenze. L’ho fatto con entusiasmo e grande senso di sfida, tanto da considerarlo come un progetto da riprendere quando avessi raccolto più esperienza e qualifiche, portandomi così a fondare nel 2018, assieme a chi ha creduto in me 52 Zone – Export Management.
Una sfida bellissima e continua che mi consente di mettere in campo tutte le competenze, esperienze, successi e traguardi raggiunti così come correggere gli errori, trasformare gli infortuni passati in correzioni, a servizio delle aziende italiane.
Facendo leva sul mio vissuto ho dato corpo ad una società di consulenza che supporta le aziende italiane, PMI o MPMI, ad affrontare i mercati internazionali con successo, che passa attraverso metodo, analisi, strategia, pianificazione e scelte vincenti.
Con un obiettivo chiaro: fare business e implementare la reputazione aziendale conquistando maggiore spazio sui mercati internazionali.
Per far ciò, mi avvalgo di validi e fidati soci, delle loro competenze e conoscenze. Di solidi partner. Come dicevo, fare export significa avere parecchie competenze ma allo stesso tempo riconoscere di non essere tuttologi: è bene che un contratto internazionale venga valutato da un esperto, ad esempio.
Mi avvalgo anche di collaboratori in diversi paesi, che hanno competenze specifiche.
Faccio leva quotidiana sulla mia struttura interna, in diversi ambiti.
Inoltre, continuo ad informarmi, formarmi e apprendere. Prossimo step la specializzazione in Digital Export in un percorso formativo gestito da Ice e che potrà consentire a 52 Zone di offrire un ulteriore servizio strategico e vincente per presenziare i mercati internazionali.
Ad oggi mi occupo di diversi progetti in molteplici ambiti relazionandomi con diversi paesi. Una sfida avvincente! Sempre con un comune denominatore: supportare e accompagnare le aziende italiane sui mercati internazionali.
Il mio lavoro mi consente di trasmettere le conoscenze maturate in anni di attività sul campo unendolo a ciò che ho appreso facendo formazione, ma soprattutto costruire legami personali oltre che professionali, con imprenditori italiani e di tutto il mondo. Un valore inestimabile e fortemente arricchente.
Spero di conoscerti presto.
William Flavio Cinquanta