L’ORO DI VALENZA VALE 2 MILIARDI E 73 MILIONI DI EURO DI EXPORT
Il 2017 è stato un anno positivo per l’export di quasi tutti i distretti piemontesi. Hanno chiuso in crescita 9 distretti su 11.
Viene definito come un anno straordinario, quello passato, per l’export del distretto Orafo di Valenza. La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha infatti rilevato che l’Oreficeria valenzana ha fatto segnare un +33,8%, pari a un aumento di 524 milioni di euro. Si tratta di un massimo storico che con 2 miliardi e 73 milioni di euro, fa sorpassare il distretto Orafo di Valenza rispetto a quello di Arezzo.
Sono 4 i distretti piemontesi che si sono collocati tra i primi 20 italiani, per quanto riguarda la crescita dell’export. Al primo posto l’Oreficeria di Valenza seguita da i i dolci di Alba e Cuneo, Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia.
Il massimo storico è stato raggiunto anche dal settore tessile biellese, pari a 1 miliardo e 373 milioni di euro, che in termini percentuali si legge con una crescita 7,6% e in particolare per il comparto dell’abbigliamento.
Il contributo più importante alla crescita delle aziende piemontesi è stato dato proprio dai mercati esteri.
Svizzera, Francia, Stati Uniti, Germania e Cina sono i mercati in cui la crescita delle esportazioni in valore è stata più elevata tra il 2008 e il 2017.
Per Giovanni Foresti, della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo «Alla base di questo successo ci sono più fattori: la buona capacità di reazione alla crisi degli ultimi anni, che ha restituito un tessuto produttivo più forte e competitivo; una maggiore proiezione internazionale (mercati di sbocco mediamente più lontani di 485 km – escludendo il distretto Orafo di Valenza che esporta molto in Francia e Svizzera) accompagnata dalla crescente presenza all’estero con filiali produttive e commerciali; la diffusione di DOP e IGP nei distretti agro-alimentari; l’elevata intensità tecnologica dei distretti della meccanica, grazie anche ai forti legami con la filiera ICT di Torino.»
Sono 84 le imprese champion distrettuali del Piemonte: tra queste spiccano, Panealba (Dolci di Alba e Cuneo), Ruffoni (Casalinghi di Omegna), Santero Fratelli & C. (Vini delle Langhe, Roero e Monferrato), Lawer SpA (Macchine tessili di Biella), Rubinetterie Codor (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), Caleffi (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), Vitale Barberis Canonico (Tessile di Biella), Carlo Poletti (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), Fima Carlo Frattini (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), Fratelli Pettinaroli (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), Successori Reda (Tessile di Biella), Raselli Franco (Oreficeria di Valenza), Soft NW (Tessile di Biella), Cantine dei Marchesi di Barolo (Vini delle Langhe, Roero e Monferrato), Recarlo (Oreficeria di Valenza).
Tra le 60 imprese giovanili spiccano Caffè Vergnano (Caffè, confetterie e cioccolato torinese), Erreesse (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), Guidi (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), Zanellato (Rubinetteria e Valvolame di Cusio-Valsesia), F.T.C. (Tessile di Biella), Rolando Sas di Rolando Francesco (Vini delle Langhe, Roero e Monferrato), Costanzo e Rizzetto (Oreficeria di Valenza), Riseria di Asigliano (Riso di Vercelli), Catananti (Oreficeria di Valenza), Golosi di Salute (Dolci di Alba e Cuneo).
Fonte: radiogold.it